Definizione

Per confermare il sospetto, ed eseguire la diagnosi di un tumore di prostata, si effettua una biopsia della ghiandola prostatica che consente di determinare il tipo di tumore, la sua posizione e conoscere lo "stadio" della neoplasia, cioè conoscerne l'estensione.

Prima di sottoporsi alla biopsia i pazienti dovrebbero astenersi per 1 settimana dall'uso di anticoagulanti (ad esempio Coumadin) e antinfiammatori, poiché facilitano il sanguinamento, e dovrebbero essere usati soltanto dietro prescrizione. Si prescrive un antibiotico per via orale (solitamente Levofloxacina) da assumere dal giorno prima della biopsia fino a 5 giorni dopo.

Durante la biopsia il paziente rimane supino con le gambe rialzate e divaricate (posizione litotomica o "ginecologica"). La biopsia si esegue con un ago montato su una specie di "pistola" che viene infilato all'interno della sonda ecografica trans-rettale per eseguire dei prelievi nell'area sospetta di tumore. Tale ago quando scatta permette di prelevare un campione di tessuto prostatico paragonabile ad una "carotina" di circa 18 mm in lunghezza e 1 mm di diametro. L'Ecografia Prostatica Trans-Rettale, aiuta l'Urologo a disporre correttamente l'ago, che è visualizzato sullo schermo dell'Ecografo. Si estrae un campione delle cellule da una o più zone del tumore. Generalmente il numero di prelievi varia da 10 a 16 prelievi (possono aumentare in base al volume prostatico). Nel caso di una seconda biopsia (eseguita quindi dopo una prima biopsia risultata negativa per neoplasia maligna della prostata) il numero di prelievi potrà essere molto elevato fino a 30-38 prelievi (mapping bioptici di saturazione). Prima di tale accertamento il paziente si sottopone a Risonanza Magnetica Nucleare (RMN) della prostata con bobina endorettale con studio morfologico, dinamico e spettroscopico della ghiandola. Tale esame ci indica le zone della prostata maggiormente sospette per carcinoma prostatico e ci consente di eseguire una re-biopsia prostatica sulla mappa guida della RMN della prostata con maggior precisione e maggiori possibilità di individuare neoplasie maligne della prostata. I campioni vengono analizzati da un anatomo-patologo per confermare la diagnosi di un tumore e per determinare il tipo istologico. I risultati si ottengono in 5-10 giorni.

Nel mio Centro questo esame viene eseguito in sedo-analgesia con duplice vantaggio: per il paziente che non avverte il minimo disagio o dolore durante l'accertamento soprattutto quando il numero di prelievi è molto elevato, per l'urologo che può condurre un accertamento delicato con attenzione, sicurezza e precisione avendo un paziente assolutamente immobile cosa poco probabile quando tale esame viene eseguito senza anestesia o in anestesia locale.

Punteggio di Gleason

I campioni di biopsia vengono esaminati sotto un microscopio per individuare la presenza di cellule o i gruppi delle cellule visibilmente differenti dal tessuto sano. Più grande è la differenza tra le cellule sane e quelle maligne, più è probabile che il tumore sia aggressivo e che si possa diffondere (metastatizzare) Il patologo esamina due campioni del tessuto prelevati dalle zone differenti del tumore ed assegna ad ogni campione un punteggio da 1 a 5. Più anormale è il tessuto, più alto è il punteggio. La somma dei punteggi dei due campioni dà il punteggio di Gleason. Un punteggio di Gleason 2 - 4 indica che le cellule sono poco alterate rispetto a quelle normali; un punteggio di 5 - 7 che le cellule sono limitatamente alterate; un punteggio di Gleason di 8 - 10 che le cellule sono molto alterate e diverse da quelle normali. Il punteggio massimo suggerisce che il tumore è aggressivo.

Complicazioni

Dopo una biopsia può essere comune la comparsa di sangue nello sperma (emospermia), nell'urina (ematuria), o nelle feci che solitamente scompare in 1-2 settimane. I pazienti possono inoltre avvertire, per alcuni giorni, un dolore nel perineo. Si raccomanda ai pazienti di astenersi da rapporti sessuali per 3-5 giorni. Il paziente deve rivolgersi al proprio Urologo se ha dei problemi di minzione, oppure se compaiono dei coaguli di sangue nelle urine.