Il prolasso vescicale, o cistocele, è una condizione che si verifica quando la vescica si sposta dalla sua posizione anatomica a causa di un indebolimento della parete vaginale.
Tra i sintomi principali ci sono disfunzioni vescicali e fastidio alla vagina dopo essere state per molto tempo in piedi.
Il pavimento pelvico femminile è una struttura costituita da muscoli e fasce che chiudono in basso il bacino e sul quale poggiano la vescica, l’utero e il retto e l’ano.
Queste strutture tendinee e muscolari del pavimento pelvico sono condizionate dalla quantità di estrogeni e progesterone presenti.
Quando il pavimento pelvico non riesce più a sostenere gli organi interni alcuni discendono e possono fuoriuscire dalla vagina si parla di prolasso urogenitale.
Tipi di prolasso urogenitale
In base all’organo interessato possiamo avere:
- il cistocele (vescica);
- uretrocele (uretra);
- enterocele (intestino tenue e peritoneo);
- e rettocele (retto).
Si può anche avere il prolasso di più organi contemporaneamente.
L’indebolimento del pavimento pelvico, cioè dei muscoli posti nella zona pelvica che hanno il compito di sostenere uretra, vescica, intestino e utero determina una discesa della vescica nella vagina. Il cistocele si può classificare in tre gradi, dal grado 1, più lieve, al grado 3, quando addirittura la vescica sporge dall'apertura vaginale.
Cause del cistocele femminile
Come già evidenziato l'indebolimento del pavimento pelvico e delle pareti vaginali che porta al prolasso vescicale può avere diverse cause.
Ad essere maggiormente a rischio di cistocele sono le donne:
- che hanno avuto molti parti per via naturale;
- con invecchiamento e menopausa, che determinano una diminuzione degli estrogeni, responsabili della salute dei muscoli vaginali;
- in sovrappeso e obese;
- con tosse cronica e bronchite;
- con stitichezza;
- che sollevano oggetti pesanti.
Sintomi del cistocele
Dal punto di vista sintomatologico il prolasso urogenitale si manifesta con una sensazione d'ingombro vaginale fastidioso che talvolta si accompagna alla sensazione tattile di qualcosa che esce dall'apertura vaginale.
Il fastidio si può presentare la sera o dopo uno sforzo, talvolta anche lieve, oppure durante l'uso del bagno dopo molte ore in piedi.
Altri disturbi possono essere la sensazione di pesantezza in zona genitale e pelvica con possibile dolore.
Nel cistocele possono insorgere e coesistere sintomi urinari come incompleto svuotamento (ritenzione) o difficoltà ad urinare con necessità di spingere e flusso di urina esile.
Spesso è associato a disfunzioni sessuali o difficoltà durante il rapporto, con conseguenti sensazioni di disagio o dolore durante il coito.
Tali disturbi possono condizionare in modo significativo la qualità della vita modificando azioni quotidiane e variazioni della sfera affettiva.
Diagnosi
La diagnosi di prolasso vescicale si basa su un’accurata visita uroginecologica che, dopo un’adeguata anamnesi e ovviamente all’esame obiettivo femminile dell’area genitale-vaginale, consente di valutare la gravità del prolasso, la sintomatologia ad esso associata e quanto il disturbo influisca sulla qualità di vita della paziente.
Le indagini strumentali si basa in primo ordine sulla ecografia addominale e transvaginale che consentono di poter valutare lo stato di salute dell’apparato urinario e genitale, nonché di evidenziare la presenza di un eventuale prolasso dell’utero, sull’esame urodinamico che consente di poter valutare il funzionamento della vescica controllando quindi se questa si svuota correttamente.
Il prolasso vescicale può comportare delle ritenzione di urina in vescica che possono dar luogo a infezioni urinarie persino croniche.
Per questa ragione è bene effettuare esame completo dell’urina ed urocoltura.
Trattamento del prolasso vescicale
Il trattamento del prolasso vescicale si basa innanzitutto sulla riabilitazione del pavimento pelvico femminile.
La fisioterapia perineale è in grado di rafforzare la muscolatura perineale e di risolvere un’eventuale incoordinazione dei fasci muscolari pelvici.
Nei casi complessi in cui la vescica fuoriuscisse completamente dalla vagina (prolasso di III°) e soprattutto se tale condizione fosse associata anche a prolasso uterino o rettale, sarebbe necessario intervenire chirurgicamente per via vaginale con impianto di protesi sintetiche.
In casi selezionati è possibile risolvere il prolasso vescicale mediante questo intervento mini invasivo che prevede l’utilizzo di queste protesi ossia delle reti che mantengono la vescica nella sua sede naturale.
Altra tecnica utilizzabile è la cistopessi laparoscopica, intervento che viene eseguito mediante 3 piccole incisioni effettuate sull’addome, ed è finalizzato al riposizionamento anatomico della vescica e degli altri eventuali organi discesi.
Infine, la colpoplastica anteriore laparotomica che consente, tramite un’incisione addominale, di riposizionare la vescica nella sua sede naturale.
Dott. Gian Luca Milan
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