Negli ultimi anni diversi studi hanno suggerito una possibile associazione tra l’esecuzione di una biopsia prostatica transrettale ecoguidata e lo sviluppo di disfunzione erettile (DE) oltre che di sintomi delle basse vie urinarie (LUTS).
Il tipo di anestesia utilizzata e/o il numero delle biopsie eseguite sono stati identificati quali possibili cause di comparsa della DE.
Altri autori hanno sottolineato invece che gli esiti diagnostici di per sè rappresentano una componente importante in quanto aumentano lo stress psicologico con conseguente incremento del rischio di comparsa di problematiche stress-correlate.
Recentemente Helfand e collaboratori hanno voluto valutare l’impatto dell’esito diagnostico, confermato dalla biopsia prostatica su 12 prelievi, in uomini che si presentavano in strutture ospedaliere al fine di eseguire uno screening per sospetto carcinoma prostatico. A tale scopo sono stati somministrati ai soggetti questionari quali International Index of Erectile Function (IIEF), American Urological Association Symptom Index (AUA-SI) e qualità della vita (QoL) prima e dopo l’esecuzione della biopsia prostatica ecoguidata.
85 soggetti sono stati arruolati nello studio di età intorno ai 61 anni, presentavano un PSA elevato oltre che LUTS di grado moderato ma senza evidenze conclamate di DE.
Diagnosi di carcinoma prostatico è stata confermata in circa 1/3 dei soggetti (n=23) mentre nei rimanenti 62 sono state osservate patologie prostatiche benigne.
A distanza di circa 4,5 mesi dall’esecuzione della biopsia, nei soggetti risultati affetti da Carcinoma Prostatico (PCa+), è stata osservata una significativa riduzione del punteggio medio totale della IIEF rispetto ai soggetti con diagnosi negativa (PCa-).
Per contro nessuna variazione significativa tra i due gruppi (PCa+ e PCa-) è stata riscontrata per il parametro LUTS.
Viste le differenti caratteristiche basali dei due gruppi (PCa+ e PCa-), gli autori hanno voluto eseguire un’analisi multivariata per determinare se alcune variabili cliniche (età, intervallo di tempo tra esecuzione della biopsia prostatica e somministrazione del IIEF, biopsia PCa+) potessero influenzare la funzione erettile dopo l’esecuzione della biopsia prostatica.
Solamente la diagnosi di PCa+ era significativamente associata ad una variazione del IIEF (p=0,003); tale parametro è stato pertanto considerato una variabile indipendente e predittiva di sviluppo di DE. Questo studio ha inoltre confermato che il rischio di una riduzione uguale o maggiore di 5 punti dell'IIEF è 9,1 volte più alto nei pazienti che ricevono una diagnosi di carcinoma prostatico rispetto a quelli con biopsia negativa.
In conclusione l’esecuzione di una biopsia prostatica ecoguidata con 12 prelievi di per se non è associata allo sviluppo di DE; ciononostante gli autori suggeriscono che in corso di screening per PCa sospetto è auspicabile eseguire, prima dell’esame diagnostico, una valutazione della funzionalità erettile vista l’influenza psicologica negativa che esercita l’esito diagnostico sullo sviluppo di DE.