Il Caverject è il nome commerciale dell’Alprostadil. Questa sostanza è presente in vari tessuti e fluidi dei mammiferi. Presenta un profilo farmacologico diversificato; alcuni dei suoi effetti più importanti sono: vasodilatazione, inibizione dell'aggregazione piastrinica, inibizione della secrezione gastrica e stimolo della muscolatura liscia intestinale e uterina. L'attività farmacologica dell'Alprostadil nel trattamento della disfunzione erettile è presumibilmente mediata dall'inibizione dell'attività alfa1-adrenergica nei tessuti del pene e dal suo effetto rilassante sulla muscolatura liscia dei corpi cavernosi.
l Caverject può essere una strategia terapeutica e/o riabilitativa nei pazienti con deficit erettile che non rispondono ai comuni farmaci orali (Viagra, Levitra, Spedra, Cialis). Inoltre, è utilizzato per la riabilitazione erettile post operatoria nei pazienti sottoposti a prostatectomia radicale sia con tecniche di salvataggio dei nervi erettori (nerve sparing) sia, soprattutto, in coloro che hanno subito la sezione di questi nervi in corso di intervento (tecnica non nerve sparing).
Caverject viene somministrato per iniezione intracavernosa diretta; generalmente, si raccomanda l'uso di un ago di piccolo calibro (12 mm).
La dose di Caverject deve essere stabilita in base alle esigenze individuali di ciascun paziente, mediante un’accurata identificazione della dose sotto controllo medico. Negli studi clinici, i pazienti sono stati trattati con Caverject in dosi da 0.2 a 140 microgrammi; tuttavia, poiché alla maggioranza dei pazienti sono state somministrate dosi inferiori a 60 microgrammi, non sono raccomandate somministrazioni di oltre 60 microgrammi. In genere, viene raccomandato di somministrare sempre la minima dose efficace.
Le prime iniezioni di Caverject devono essere effettuate nello studio del medico, da personale specializzato. Il prodotto può essere iniettato direttamente dal paziente solo dopo appropriato addestramento ed istruzioni adeguate sull'auto-somministrazione. Il medico deve attentamente accertare la capacità e manualità del paziente in questa tecnica. L'iniezione intracavernosa deve avvenire in condizioni che garantiscano la sterilità.
Caverject viene solitamente iniettato nelle aree dorso-laterali del terzo prossimale del pene. Sono da evitare i vasi sanguigni visibili, ed è opportuno alternare il lato e l'area di iniezione ad ogni somministrazione; l'area di iniezione deve essere disinfettata con un batuffolo di cotone imbevuto di alcol.
La terapia di autosomministrazione, che il paziente può effettuare a casa propria, deve iniziare con la stessa dose che è stata determinata dal medico. La dose scelta per il trattamento di autosomministrazione dovrebbe provocare un'erezione adeguata per permettere un rapporto sessuale. Tale dose deve produrre un'erezione di durata non superiore ai 60 minuti. Se la durata dell'erezione supera i 60 minuti, è necessario ridurre la dose. Durante la fase di autosomministrazione, il paziente deve essere tenuto sotto attento controllo medico. Questo vale soprattutto per le prime autosomministrazioni, poiché può essere necessario rivedere lo schema posologico di Caverject. Aggiustamenti del dosaggio devono essere effettuati solo dopo aver consultato il medico ed in conformità alle linee guida per la definizione iniziale della dose ottimale.
Durante il trattamento per mezzo di autosomministrazione, il paziente dovrebbe recarsi dal proprio medico ogni 3 mesi. In quelle occasioni deve essere determinate l'efficacia e la sicurezza del trattamento e, se necessario, la dose di Caverject deve essere modificata.
Di norma Caverject è somministrato circa 5-10 minuti prima del rapporto sessuale.
La frequenza di somministrazione raccomandata è di non oltre un’iniezione al giorno e non oltre 3 volte alla settimana, con almeno 24 ore di intervallo fra una somministrazione e l'altra.
L'Alprostadil per somministrazione intracavernosa non deve essere utilizzato nei pazienti con ipersensibilità nota al farmaco e/o a qualcuno degli eccipienti, o nei pazienti che presentano condizioni di predisposizione al priapismo, quali anemia falciforme, mieloma multiplo o leucemia o nei pazienti con malformazioni anatomiche del pene, quali angolazione, fibrosi dei corpi cavernosi o malattia di Peyronie.
I pazienti con impianti penieni non devono essere trattati con Caverject.
Caverject non deve essere somministrato a uomini per i quali l'attività sessuale è sconsigliata o controindicata.
Le possibili complicazioni includono:
- Casi di priapismo ( erezioni prolungate per oltre 6 ore ) possono manifestarsi a seguito di somministrazione intracavernosa di sostanze vasodilatatrici, incluso Caverject. Al paziente deve essere richiesto di segnalare al proprio medico ogni caso di erezione che si prolunghi oltre le 6 ore. I casi di priapismo vanno trattati con le appropriate terapie mediche.
- -Casi di fibrosi del pene, inclusa la malattia di Peyronie, si sono manifestati nell'1% dei pazienti inclusi in studi clinici condotti con Caverject. E’ opportuno sottoporre i pazienti a controlli regolari, con accurato esame del pene, per individuare l'insorgere di fibrosi al pene. Il trattamento con Caverject deve essere interrotto nei pazienti che dovessero sviluppare angolazione del pene, fibrosi dei corpi cavernosi o malattia di Peyronie.
- I pazienti in trattamento con anticoagulanti, quali Warfarin o eparina, possono essere maggiormente predisposti al sanguinamento dopo l'iniezione intracavernosa.
- Le cause cliniche latenti che provocano disfunzione erettile e che possono essere trattate, devono essere diagnosticate e curate prima dell'inizio della terapia con Caverject.
- L'iniezione di Caverject può dar luogo a piccoli sanguinamenti nel sito di iniezione. Nei pazienti affetti da patologia che si trasmette per via ematica, tale eventualità può aumentare il rischio di trasmissione della malattia al partner.
- L'uso di Alprostadil per somministrazione intracavernosa non costituisce una protezione dalla trasmissione di malattie sessuali. Gli individui che fanno uso di Alprostadil devono essere informati sulle misure protettive necessarie per difendersi dal diffondersi di malattie a trasmissione sessuale, inclusa la sindrome da immunodeficienza acquisita ( infezione da HIV ).
L'effetto indesiderato più frequentemente riportato a seguito di iniezione intracavernosa di Caverject è il dolore al pene. Nel corso degli studi clinici, il 34% dei pazienti ha riportato dolore al pene almeno in un'occasione; tuttavia, questa reazione è risultata associata solamente all'11% delle iniezioni praticate. Nella maggioranza dei casi, il dolore al pene era di intensità lieve o moderata. Il 3% dei pazienti ha sospeso il trattamento a causa del dolore al pene.
Casi di ematoma nel sito di iniezione, correlati alla tecnica di iniezione, piuttosto che agli effetti dell'Alprostadil, si sono verificati nel 3% dei pazienti.
L'incidenza di erezioni prolungate (definite come erezioni della durata di 4-6 ore) è stata pari al 2.3%. L'incidenza di priapismo (definito come erezione della durata di oltre 6 ore) è stata dello 0.5%. Nella maggioranza dei casi, si è verificata una detumescenza spontanea.
Le seguenti reazioni avverse locali si sono verificate nell'1-1.5% dei pazienti: ecchimosi al sito di iniezione, eruzione cutanea al pene, edema e fibrosi del pene.
Le seguenti reazioni avverse locali sono state riportate con un’incidenza inferiore all'1% dei pazienti trattati: balanite, emorragia al sito di iniezione, infiammazione al sito di iniezione, prurito al sito di iniezione, gonfiore al sito di iniezione, sanguinamento dell'uretra e senso di calore al pene, intorpidimento, infezione da miceti, irritazione, sensibilizzazione, fimosi, prurito, eritema, ematoma, fuga venosa, erezione dolorosa ed eiaculazione anormale.
Gli eventi medici di tipo sistemico riportati in meno dell'1% dei pazienti inclusi negli studi clinici, e per i quali è stata stabilita una possibile correlazione con l'uso di Caverject, sono stati: dolore ai testicoli, gonfiore ai testicoli, eritema dello scroto, dolore o senso di tensione, aumento della frequenza minzionale più o meno accentuata, urgenza minzionale, difficoltà minzionale, ipotensione, vasodilatazione, ipertensione, extrasistolia sopraventricolare, disturbi vascolari periferici, vertigini, ipoestesia, debolezza ai glutei, dolori localizzati ( ai glutei, agli arti inferiori, ai genitali, dolori addominali ), cefalea, dolori pelvici, dolori lombari, sindrome influenzale.
Modificazioni emodinamiche, manifestatesi come diminuzione della pressione sanguigna ed aumento del battito cardiaco, sono state osservate nel corso degli studi clinici, principalmente a dosi superiori a 20 e 30 microgrammi di Caverject, rispettivamente; tali modificazioni sono sembrate essere correlate alla dose. Tuttavia, queste modificazioni generalmente non avevano una rilevanza clinica.
Dott. Gian Luca Milan
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