L’enzalutamide un nuovo farmaco, sviluppato dall’azienda farmaceutica Astellas, è indicato per i pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla terapia ormonale non sottoposti a chemioterapia. Nello studio Prevail ha dimostrato di prolungare la sopravvivenza globale e ritardare il ricorso al trattamento chemioterapico con significativo miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Tale molecola è stata approvata, recentemente, anche in Italia per i pazienti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla terapia ormonale non sottoposti a chemioterapia. Il farmaco è un agente ormonale orale di ultima generazione, dotato di un meccanismo di azione innovativo in quanto inibisce in maniera potente il recettore degli androgeni, il testosterone, che è la “benzina” di crescita del tumore prostatico inducendone la morte. La terapia ormonale è uno dei cardini del trattamento farmacologico del carcinoma prostatico perché punta a ridurre gli androgeni, e l’enzalutamide rappresenta un grande progresso nel trattamento dei pazienti con tumore della prostata metastatico resistente alla terapia ormonale e non ancora sottoposti a chemioterapia. Oggi il tumore della prostata è la terza neoplasia maligna nella popolazione generale, la più frequente dei maschi adulti per i quali, dopo i 50 anni di età, rappresenta oltre il 20% di tutti i tumori diagnosticati. In un’elevata percentuale di casi la malattia evolve in una forma resistente alla terapia anti-androgenica e metastatizza a distanza (soprattutto nelle ossa). L’AIFA ha autorizzato l’indicazione pre-chemioterapia di enzalutamide, già utilizzato dopo fallimento del trattamento chemioterapico.
Per anni si sono utilizzati analoghi agonisti dell’LHRH (ormone che stimola la produzione del testosterone) che tuttora rappresentano la terapia standard della malattia metastatica o delle recidive dopo il trattamento con chirurgia e radioterapia. E per i pazienti non responsivi alla terapia ormonale si disponeva solo della chemioterapia con docetaxel. L’enzalutamide rappresenta un nuovo ed importante strumento per il miglioramento della strategia terapeutica del carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione. Oltre all’efficacia, il farmaco è caratterizzato anche da un buon profilo di tollerabilità.
Enzalutamide è stato testato nello studio multicentrico di fase III Prevail, che ha arruolato pazienti non sottoposti a chemioterapia, e ha dimostrato che è in grado di ridurre la crescita delle cellule neoplastiche e provoca la regressione del tumore; induce un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza globale a confronto del trattamento con placebo e una riduzione del 29,4% del rischio di decesso; offre inoltre un beneficio in termini di sopravvivenza libera da progressione radiografica anche nei pazienti con metastasi viscerali. Inoltre il farmaco oncologico ha dimostrato efficacia e un buon profilo di sicurezza anche nei pazienti in cui la malattia è progredita dal trattamento con solo LHRH, oltre a presentare un vantaggio significativo rispetto agli anti-androgeni di prima generazione. È prescrivibile anche ai pazienti che non sono stati sottoposti a blocco androgenico totale.
Gli studi Affirm, condotto su pazienti con tumore prostatico metastatico resistente alla castrazione già trattati con chemioterapia, e Prevail, condotto su pazienti con tumore prostatico metastatico naive alla chemioterapia, hanno dimostrato un miglioramento della sopravvivenza globale, un buon profilo di sicurezza e tollerabilità con effetti collaterali scarsi e di poca importanza rispetto ai pazienti trattati con placebo, permettendo un miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Inoltre l’enzalutamide ha anche ridotto il rischio di fratture e compressioni del midollo spinale nei pazienti con metastasi ossee. Questo farmaco, inoltre, non necessita dell’aggiunta di cortisone. L’insieme delle evidenze ne fanno un farmaco orale estremamente maneggevole e sicuro.
Dott. Gian Luca Milan
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