La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) è una malattia cronica infiammatoria delle vie aeree e dei polmoni, presente soprattutto nel sesso maschile dove rappresenta la terza causa di morte. Talvolta viene confusa con l’enfisema polmonare o la fibrosi polmonare ma quest’ultima ha, molto spesso, una causa lavorativa mentre l’enfisema riconosce il fumo di sigaretta come causa scatenante. Dal punto di vista anatomo patologico la BPCO è una patologia dove si scatena una infiammazione cronica (quindi persistente) delle vie aeree (bronchi principali e secondari) e anche del parenchima polmonare. Ciò determina in maniera lenta ma progressiva una ostruzione anatomica con difficoltà alla respirazione. Il paziente con BPCO si trova in affanno respiratorio anche solo per movimenti fisici limitati ed ha una continua “fame d’aria”.
Anche la BPCO trova come causa o concausa la lunga esposizione a sostanze irritanti che danneggiano i bronchi: tra queste, il fattore di rischio più importante è costituito da fumo di tabacco.
A scatenare i sintomi contribuiscono però anche fumo passivo, polveri ambientali, agenti chimici (vapori, irritanti e fumi), e inquinamento domestico causato da combustibile utilizzato ad esempio per cucinare o riscaldare in ambienti mal ventilati.
Questa patologia pneumologica, in alcuni casi, sembra influenzare l’insorgenza della malattia prostatica nei maschi dopo i 40 anni. La popolazione maschile, soprattutto in età avanzata, si trova spesso ad affrontare un altro problema, l’ iperplasia prostatica benigna (IPB) . 2 persone su 10 tra i di 40-49 anni presentano una ipertrofia prostatica benigna e circa la metà degli uomini dopo i 60 anni. I soggetti affetti da un ingrossamento benigno della prostata generalmente hanno sintomi delle basse vie urinarie che hanno un impatto negativo sulla qualità della vita. Oltre all’età sono considerati fattori predisponenti per l’IPB la sindrome metabolica, l’obesità e una ridotta attività fisica.
Recentemente è stata rivalutata la correlazione tra BPCO e IPB: alcuni studi scientifici hanno dimostrato che la BPCO e IPB possano condividere tratti fisiopatologici. A supporto di ciò sono stati riportati alti livelli di IL-6 e della proteina C reattiva (CRP) sia nei pazienti BPCO che IPB, ma ciò potrebbe essere legato più ad una ridotta attività fisica riscontrata nei due gruppi di soggetti.
Quindi pazienti che soffrono di BPCO hanno un rischio più elevato di sviluppare IPB?
Yi-Hao Peng e collaboratori hanno cercato di rispondere a questa domanda attraverso uno studio di coorte (retrospettivo) su 19959 uomini, dai 40 anni in su, ai quali era stata diagnosticata la BPCO, tra il 2000 ed il 2006, e 19959 soggetti maschili della stessa età non affetti da BPCO. I due gruppi sono stati seguiti fino al 2011 quando si sono raggiunti i seguenti risultati:
- il tasso di incidenza complessivo di IPB è 1.53 volte più alto nei pazienti affetti da BPCO rispetto ai controlli (44.7 vs 25.7 per 1000 persone all’anno)
- l’analisi di stratificazione addizionale rivela che l’incremento del rischio di IPB in presenza di BPCO resta significativamente più alto rispetto al gruppo non-BPCO in tutti gli uomini di 40 anni o più.
In conclusione, lo studio evidenzia un aumento del rischio di sviluppare IPB nei pazienti affetti da BPCO per cui gli specialisti dovrebbero tenere in considerazione questa ulteriore problematica nella valutazione dei soggetti affetti dalla malattia respiratoria.
Dott. Gian Luca Milan
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