Il Cancro della Prostata e l’Alimentazione
Il cancro della prostata è diventato il primo tumore maligno per incidenza nel maschio e rappresenta oggi una sfida nel mondo scientifico per capire quali possono essere le possibili strategie di prevenzione e i migliori trattamenti.
Molto si è discusso sul ruolo dell’alimentazione come fattore di rischio per sviluppare questo o quel tumore.
Ovviamente anche per il cancro della prostata sono molteplici gli studi che valutano l’assunzione di un determinato alimento rispetto ad un altro come fattore preventivo o fattore di rischio nello sviluppare il cancro della prostata.
Fattori di Rischio Generici
I fattori di rischio generici nello sviluppo del cancro prostatico sono:
- Età: dopo i 50 anni la possibilità di sviluppare il cancro della prostata aumenta sempre più.
- Etnia: più frequente negli uomini di origine afro-americana mentre risulta meno frequente negli uomini di origine asiatica o ispanica.
- Familiarità: avere un familiare di sesso maschile (padre o fratello) con cancro alla prostata ne aumenta il rischio.
- Peso: sovrappeso e obesità sembrano aumentare il rischio del cancro prostatico
- Infezioni sessualmente trasmissibili: le infezioni da Clamidia, Micoplasmi o Neisseria Gonorrea possono incidere sull’aumento del rischio del tumore prostatico.
- Esposizione ambientale: l’inquinamento atmosferico e il contatto con sostanze tossiche sembra aumentare l’incidenza del cancro della prostata.
Infine, ma non da ultimo come importanza, la dieta.
Sappiamo che una alimentazione che può aumentare il rischio di molte neoplasie maligne ivi compreso quella della prostata è:
- ricca di carni rosse
- ricca di grassi e calcio
- scarsa di verdura e frutta.
Alimenti e Diete: una Possibile Prevenzione
Per fortuna esistono degli alimenti che sembrano prevenire il cancro prostatico.
Per proteggere la ghiandola prostatica dall’insorgenza del cancro è utile seguire una dieta sana, la stessa dieta indicata per la salute cardiaca.
La classica dieta mediterranea sembra essere di grande utilità.
Alcuni pesci (specialmente d'acqua fredda, come salmoni, sardine e trote) forniscono "grassi buoni" che aiutano a prevenire l'infiammazione della prostata che risulta una condizione pericolosa, che può rendere più vulnerabili al tumore.
I frutti di bosco sono ottimi antiossidanti, cioè i nostri difensori dai radicali liberi: aiutano a neutralizzare e rimuovere i radicali liberi dal corpo.
Le bacche sono un'ottima fonte di potenti antiossidanti, noti come antociani, che sono contenuti in particolare in fragole, more, mirtilli e lamponi.
I pomodori cotti sono molto utili in quanto contengono il licopene.
Questa sostanza è contenuta nelle pareti cellulari dei pomodori e risulta un potente antiossidante.
Il pomodoro attraverso il processo di cottura scioglie il legame, rendendo l’antiossidante più accessibile per il nostro corpo e utilizzabile dalla prostata.
I broccoli contengono sulforafano, una sostanza che si sospetta possa colpire e uccidere le cellule tumorali, lasciando intatte le cellule della prostata sane.
Oltre ai broccoli, ci sono altre verdure della stessa famiglia che hanno effetti benefici simili, tra cui cavolo, cavolo cinese, cavolo, cavolfiore e cavoletti di Bruxelles.
Il tè verde è un'altra grande fonte di antiossidanti e sembra svolgere attività antitumorale.
Noci e Caffè: un Rallentamento del Tumore della Prostata
Tra gli alimenti cosiddetti buoni per la prostata troviamo le noci e il caffè.
Il consumo di noci sembra rallentare la crescita del tumore della prostata, ed ha effetti benefici su molti geni deputati al controllo di questa forma di cancro.
Da alcuni studi sembra che l’assunzione di circa 70 grammi di noci al giorno prevengano l’insorgenza e la crescita del cancro della prostata.
Il caffè svolge un ruolo come antiinfiammatorio e antiossidante influenzando i livelli di alcuni ormoni sessuali e migliorando il metabolismo del glucosio.
Alcuni studi hanno messo in evidenza che un consumo di almeno due tazzine di caffè al giorno rispetto a chi non ne assume nemmeno una porta a una riduzione del cancro della prostata del 9% circa.
Resta da chiarire, ovviamente, la quantità reale del caffè ingerito, il tipo di caffè usato e altri fattori come elementi favorevoli nella prevenzione del tumore prostatico.
Ad esempio si è visto che il “beneficio anti-tumorale” è presente anche nei consumatori di caffè decaffeinato e quindi la caffeina non è chiamata in causa come elemento significativo ma, benché i ricercatori non sappiano ancora a cosa attribuire tale fattore positivo, si pensa che la protezione antitumorale sia dovuta al fatto che il caffè contiene molti composti biologicamente attivi, tra i quali minerali e fattori antiossidanti.
Una dieta vegetariana sembrerebbe, pertanto, ridurre il cancro alla prostata del 35% rispetto a quelli che seguono una dieta non vegetariana.
Si ipotizza che in tali soggetti il contribuito alla riduzione del rischio del cancro sia legato al maggior apporto di fibre, soia e antiossidanti ed anti-infiammatori e ad un più basso apporto di grassi saturi, proteine animali e il fattore di crescita insulino-simile da prodotti derivanti dal latte e alimenti caseari.
Dott. Gian Luca Milan