La disfunzione endoteliale, che si manifesta clinicamente attraverso un incremento del tono vascolare, è coinvolta nella patogenesi sia dell’ipertensione arteriosa che della aterosclerosi. Un aumento della responsività arteriosa agli stimoli vasocostrittori è alla base di processi patologici quali l’insufficienza cardiaca e il rimodellamento vascolare in corso di ipertensione.
È noto che i soggetti affetti da malattia ischemica coronarica, hanno più bassi livelli circolanti di testosterone rispetto a uomini non affetti da patologia coronarica. Inoltre studi recenti hanno dimostrato che circa il 25% dei pazienti con malattia ischemica coronarica sono clinicamente ipogonadici (con bassi livelli di testosterone). L’ormone maschile gioca un ruolo cruciale nella risposta sessuale ma esercita anche numerosi effetti periferici, tra i quali il più emergente e meno studiato è quello sulla reattività vascolare. Dati recenti provenienti da strisce coronariche in vitro, sia animali che umane, hanno dimostrato un rapido effetto vasomotorio dopo somministrazione acuta di testosterone; il meccanismo sarebbe attivato attraverso segnali di trasduzione non genomici e non verrebbe pertanto mediato da recettori intracellulari né di membrana.
Evidenze sempre maggiori supportano gli effetti antiaterogenici del testosterone. Studi condotti su modelli murini hanno dimostrato come la conversione in estrogeni, attraverso l’aromatasi espressa nelle pareti dei vasi sanguigni possa attenuare l’insorgenze di aterosclerosi precoce. Inoltre, gli effetti anti aterosclerotici, possono essere mediati, in parte dagli effetti immunomodulanti attraverso la riduzione della produzione di citochine pro-infiammatorie. Studi clinici sembrano, inoltre, supportare un ruolo del testosterone nel ridurre l’ischemia miocardica in uomini con coronaropatia, come anche un effetto benefico nella modulazione del tono vascolare coronarico. Pertanto, sempre più studi stanno dimostrando come la somministrazione acuta e cronica di testosterone sia in grado di aumentare flussi coronarici e abbia un effetto anti ischemico in pazienti affetti da malattia ischemica coronarica. Possiamo quindi affermare che bassi livelli di testosterone concorrono nel determinare un rischio cardiovascolare e una progressione del danno endoteliale aggiuntivo. Pertanto, l’utilizzo di testosterone in casi selezionati è fondamentale nel miglioramento della funzione cardio-vascolare che di quella sessuale.