Buone notizie per i portatori di Alopecia Androgenetica. Pare che, sulla base di un serio studio del Dipartimento di Urologia della Università di Washington, pubblicato dal Cancer Epidemiology nel 2010, chi è calvo ha una minore probabilità di avere il cancro della prostata quantificata nel 45%. Tanto meno rischio quanto più precoce è la calvizie. I ricercatori suggeriscono che il fenomeno sia legato ai più alti livelli di testosterone riscontrati nei calvi il che, per la proprietà transitiva, farebbe presagire che valori elevati ma fisiologici di testosterone siano protettivi nei confronti del cancro prostatico. Quanto affermato collima con una serie di studi che negli ultimi anni hanno sostanzialmente sdoganato l’uso delle terapie di sostituzione col testosterone nei soggetti che ne hanno carenza.
Un calo del testosterone plasmatico al di sotto dei range di riferimento età-correlati, è associata a diminuzione della libido, a deficit erettile, astenia e a lungo andare, osteoporosi e alterazioni del sangue. Nella fattispecie la catena di eventi libido – stimolo erotico – erezione che viene migliorata dagli inibitori della fosfodiesterasi-5 come il sildenafil (Viagra), vardanafil (Levitra), tadalafil (Cialis) funziona solo se la catena è integra per cui in assenza di un anello fondamentale, l’effetto che si ottiene è paragonabile al nulla salvo gli effetti collaterali (ivi compreso l’alleggerimento del portafloglio).
Si ricorda che il testosterone non è un integratore, che non è in libera vendita e che la prescrizione medica è essenziale poiché l’assunzione è possibile solo in assenza di controindicazioni.
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