incontinenza urinaria e fecaleL’urina è composta per il 95% di acqua normale e il 5% soluti organici, costituiti principalmente dall'urea. La pelle normale ha un pH compreso tra 5,4 e 5,9; questo ambiente acido ha un effetto battericida che limita la crescita di organismi patogeni. In caso di incontinenza l’area urinaria si decompone sulla pelle sotto forma di idrossido di ammonio, una sostanza alcalina che aumenta il pH della pelle e favorisce la proliferazione batterica. Se a questa aggiungiamo l’incontinenza fecale che svolge un ruolo importante nell’irritazione della pelle e può contribuire alla sua lacerazione. Le feci contengono enzimi, tra cui proteasi e lipasi, che degradano la funzione di barriera della pelle.

Una volta che la pelle è danneggiata, l'abbondante quantità di microrganismi (che comprende il 50% della componente solida delle feci), favorisce la proliferazione e la crescita di batteri e funghi. La combinazione d’incontinenza urinaria e fecale causa livelli significativamente più alti di irritazione cutanea che urina o feci da sole. È dimostrato che l'uso di prodotti per la detersione della pelle dopo episodi di incontinenza rimuove il sebo dalla pelle. Questa sostanza lipidica fornisce uno strato di impermeabilizzazione naturale e la sua rimozione accelera la perdita d'acqua della pelle. I prodotti detergenti aumentano l’alcalinità e possono provocare l’irritazione della pelle.

La presenza di eccessiva umidità sulla pelle provoca una riduzione della consistenza e della temperatura della pelle. Questo aumenta la vulnerabilità alle pressioni da contatto ed una riduzione del flusso sanguigno. Lavaggi e asciugature frequenti causano danni da attrito, pregiudicando la funzione di barriera della pelle. L’approccio migliore consiste in un tamponamento delicato. La presenza eccessiva di umidità sulla pelle può causare macerazione (troppa idratazione) ma anche eccessiva secchezza o screpolature durante il processo di guarigione delle lesioni.

A volte risulta difficile individuare le differenze tra ulcere da decubito superficiali e lesioni da incontinenza. Essere in grado di distinguerle è importante poiché ognuna ha una specifica eziologia e richiede pertanto una specifica misura preventiva. Le lesioni da incontinenza hanno le seguenti caratteristiche: si presentano sull’area sacrale ed ischiatica, non necessariamente su prominenza ossea, purpurea piuttosto che rossa, il tessuto circostante edematoso e gonfiore, la pelle umida con presenza di urina e/o diarrea, simmetrica su entrambi i lati delle natiche.
Vi è una prevalenza di incontinenza urinaria particolarmente elevata nei pazienti in contesti d’assistenza istituzionale. Più del 50% dei residenti in case di cura nel Regno Unito e negli Stati Uniti soffrono d’incontinenza urinaria. Un ampio studio su pazienti in strutture sanitarie e in ambito domiciliare ha rilevato che tra le persone completamente dipendenti, oltre l'82% è anche incontinente.

La ridotta capacità motoria è un fattore prognostico chiave per lo sviluppo delle ulcere da pressione. I pazienti completamente dipendenti e considerati a rischio di sviluppo di ulcere da pressione possono essere gestiti con l’ausilio di un materasso specialistico per la ridistribuzione della pressione o un sovra materasso. Una larga percentuale di questi pazienti può essere anche incontinenti e questo viene generalmente gestito mediante pannoloni per l’incontinenza. Recenti ricerche dimostrano che l'uso di pannoloni per incontinenza ha un effetto negativo sulla qualità di ridistribuzione della pressione delle superifici di supporto specialistiche. E’ stato stimato che per il 20-25% dei casi, la pressione è più elevata su un gluteo che indossa un pannolone, rispetto ad uno che non lo indossa. Le piegature del pannolone createsi in fase di confezionamento del prodotto dovranno essere il più possibile eliminate dall’operatore per ridurre al minimo le zone di pressione.

Frutto delle più recenti tecnologici, i prodotti per l’incontinenza contengono oggi polimeri super-assorbenti che consentono di poter indossare il pannolone tutta la notte.

Coloro che si occupano di pazienti con problemi d’ incontinenza ed immobilità hanno poche alternative al pannolone come metodo di gestione delle condizioni della pelle e di mantenimento della stessa libera dall’umidità. L'uso di cateteri uretrali non è raccomandabile per la proliferazione della flora batterica e l’insorgenza di infezioni delle vie urinarie a meno che questa non sia l’unica risorsa per motivi di comodità o in caso di malati terminali.

Se si utilizzano pannoloni per l’incontinenza questi dovrebbero essere distesi prima di farli indossare al paziente per ridurre al minimo la formazione di pieghe. La scelta della conformazione e della capacità di assorbenza di un pannolone è strettamente connessa alle esigenze del paziente. Non è consigliato utilizzare più pannoloni per pazienti con incontinenza sostenuta, in quanto ciò potrebbe diminuire ulteriormente l'efficacia del dispositivo e la distribuzione della pressione.

Se si utilizzano pannoloni da letto (piuttosto che pannoloni normali), non dovrebbero fuoriuscire dal materasso o essere rimboccati in maniera serrata, per evitare l’effetto amaca. L'uso di prodotti non a base di sapone, come detergenti della pelle sono consigliati come barriera contro la formazione di dermatiti.

 

immagine copyright depositphotos\Ljsphotography