Il papilloma virus umano (HPV virus) è la più diffusa tra le malattie sessualmente tramissibili (MST). Esistono più di quaranta tipi di papilloma virus in grado di colpire gli organi genitali maschili e femminili, ma anche la bocca e la gola: la maggior parte delle persone colpite dal papillomavirus non sa di essere stata contagiata. Il virus Hpv si trasmette per via sessuale, attraverso il contatto con cute o mucose. I microtraumi che avvengono durante i rapporti sessuali potrebbero favorire la trasmissione. La trasmissione attraverso contatti genitali non penetrativi è possibile, pertanto l’uso del preservativo, sebbene riduca il rischio di infezione, non lo elimina totalmente dal momento che il virus può infettare anche la cute non protetta dal profilattico. Numerosi studi concordano nel ritenere che la giovane età, il numero dei partner sessuali e la giovane età al momento del primo rapporto sessuale siano i fattori di rischio più rilevanti per l’acquisizione dell’infezione da HPV virus.
Complessivamente l’elevata prevalenza e la breve durata della maggior parte delle infezioni indicano che l’infezione da HPV è un evento comune, di cui il cervicocarcinoma rappresenta un esito raro. Tuttavia, esso rappresenta il quarto tumore più frequente nel sesso femminile, con una stima di 528.000 nuovi casi all’anno e 266.000 decessi nel mondo nel 2012 (la maggior parte dei quali nei Paesi in via di sviluppo). Nel 2012 si stima che in Italia si siano verificati circa 1500 nuovi casi di cervicocarcinoma e 700 decessi, con una riduzione di circa il 30% rispetto al 2002. Inoltre, i tipi oncogeni di HPV oltre ad essere responsabili della totalità dei tumori della cervice uterina, sono responsabili di circa il 90% dei tumori dell’ano, 70% dei tumori della vagina, 50% dei tumori del pene e 40% dei tumori della vulva. L’HPV risulta inoltre responsabile del 26% dei tumori dell’orofaringe (inclusi i tumori delle tonsille e della base della lingua). Studi epidemiologici hanno rilevato Dna di HPV a basso rischio nel 100% dei condilomi ano-genitali, attribuibili nella maggior parte dei casi ad HPV 6 e HPV 11. Anche il 100% dei casi di papillomatosi respiratoria giovanile ricorrente sono attribuiti ad HPV 6 e 11 nella quasi totalità dei casi.
Anche gli uomini possono vaccinarsi contro il papilloma virus per prevenire tumori che possono interessare il cavo orale e gli organi genitali. Il vaccino arriverà in Italia nei prossimi mesi, una prevenzione che consentirà di contrastare il 94 per cento dei casi di tumori correlati al virus e per la prima volta sarà proposto anche alla popolazione maschile. La notizia arriva dal Teatro Regio di Torino, dove si è aperto l’XI° congresso dell’European College for the study of vulval disease (Ecsvd), una società multidisciplinare che coinvolge ginecologi, patologi, urologi, dermatologi, chirurgi plastici e che si occupa della patologia del basso tratto ano-uro-genitale femminile.
Il vaccino è "nonavalente", capace cioè di coprire nove tipi di virus. Con il nuovo piano vaccinale del 2017 sarà consigliato anche ai maschi a partire dai nove anni. La vaccinazione non ha effetti collaterali che possano preoccupare e potrà permette di ridurre l’incidenza di tutte le neoplasie correlate all’infezione da HPV. Sarà l’arma che permetterà di sconfiggere non solo i tumori genitali ma anche quelli del cavo orale, la cui incidenza sta aumentando drammaticamente. L’HPV è un virus presente nel 30-40 per cento della popolazione di entrambi i sessi. Tre persone su dieci sulla popolazione in età fertile hanno contratto l’HPV, che per fortuna evolve in tumore in rari casi. Su 40 mila donne che hanno HPV, solo 8 di loro svilupperanno un tumore del collo dell’utero. Finora il vaccino, anche in questo caso facoltativo, era indirizzato solo alle bambine attorno ai 12 anni. Fino a dicembre chi vuole sottoporsi al vaccino paga una quota di 36 euro, mentre da gennaio sarà inserito nel piano vaccinale e quindi totalmente a carico del servizio sanitario. La prevenzione primaria rappresenta a lungo termine un grande risparmio per la sanità.
Dott. Gian Luca Milan
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