Si è sempre detto: “fate attività fisica: fa bene al fisico e alla mente”. Grazie del consiglio, ma al giorno d’oggi avere tempo libero per fare sport e attività fisica di ogni genere ne abbiamo sempre meno. Siamo sempre più presi dalle attività lavorative e familiari (sempre più sedentarie, davanti al computer!!!; “trasportare” i nostri figli da una scuola ad un centro sportivo all’antro, ma in automobile!!! ecc. ecc.). Tempo libero a disposizione per uomini e soprattutto per le donne con figli sempre meno. Viviamo in un epoca che non ci consente di riposare. Siamo sempre presi dagli impegni, lavorativi o familiari, che vivremmo nelle ore, giorni o mesi successivi. Le nostre agende sono quasi sempre zeppe/piene di impegni (per fortuna perché in epoca di disoccupazione non avere un impegno lavorativo e/o professionale sarebbe ancora peggio). Quindi, dopo queste considerazioni cosa dobbiamo fare? Puntare tutto sul lavoro, sulla carriera, sul benessere psico/fisico dei nostri figli o ritagliare uno spazio fisico/temporale per il nostro benessere? La risposta è semplice ed intuitiva anche senza dati e risposte scientifiche ma dettate dal buon senso.
Sappiamo che dopo il fumo di sigaretta, la sedentarietà è il più importante fattore di rischio nello sviluppo di malattie croniche nella società moderna. Questo contrasta con le statistiche che vedono gli Italiani, con età media media sempre più alta, che praticano sempre meno attività fisica. Ciò determina un aumento delle persone in soprappeso o in obesità nel nostro Paese.
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nella popolazione generale. Ridurre i fattori di rischio per tali malattie come il fumo, ipertensione arteriosa, dislipidemia ed obesità è fondamentale per mantenere un buono stato di salute fisco ma anche mentale.
Una regolare attività fisica comporta da una parte una riduzione di rischio morte precoce da malattia cardiovascolare, di nuovi casi di diabete e di elevati valori di pressione arteriosa e di colesterolo.
Inoltre esistono dati scientifici e ricerche cliniche a favore di un beneficio di un’attività fisica nei confronti di una buona attività sessuale. Sappiamo benissimo che una disfunzione sessuale può essere la spia, il campanello d’allarme di una patologia cardiovascolare importante e fino a quel momento misconosciuta ed asintomatica: il 70% dei pazienti con infarto miocardico acuto avevano sviluppato nei 36 mesi precedenti una disfunzione erettile. Fare poca attività fisica è un fattore di rischio per sviluppare patologie cardiovascolari ma anche andrologiche. Si calcola che eseguire almeno 30 minuti di esercizio aerobico al giorno può prevenire in maniera significativa le patologie sopra elencate.
Inoltre, sembra che oltre al discorso di prevenzione l’attività fisica possa svolgere un ruolo anche dal punto di vista terapeutico. I pazienti sedentari che iniziano a svolgere una regolare attività fisica presentano una risposta migliore ai farmaci per la disfunzione erettile rispetto a colore che decidono di non fare sport. Si ottiene, altresì, un aumento della libido.
In conclusione possiamo dire che tutti noi dovremmo essere invogliati a fare una qualsiasi attività fisica. In base ai propri gusti e alle proprie caratteristiche ci si può spaziare dalla corsa, dal nuoto, dalla bicicletta, dalla palestra ecc. Anche banali cambiamenti nelle proprie abitudini può influire e migliorare le nostre performances (come ad esempio utilizzare le scale e abbandonare gli ascensori).
Dott. Gian Luca Milan
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