Una delle maggiori richieste di visita urologica è quella legata alle minzioni frequenti (far troppa pipì) e questa è una situazione che può capitare nei bambini, negli adolescenti, nei giovani e nelle persone anziane sia di sesso maschile che femminile.
Il ciclo della minzione
Il ciclo della minzione nell’uomo e nella donna è abbastanza complesso.
L’urina prodotta continuamente dai reni arriva in vescica attraverso un sistema che viene detto via escretrice (calici, pelvi e uretere) che grazie alle contrazioni peristaltiche permette l’urina di “scendere” fino al serbatoio naturale che è la vescica.
Qui avviene progressivamente la distensione dell’organo (fase di riempimento) e i primi stimoli minzionali avvengono generalmente intorno i 150-200 ml di riempimento.
Esiste un meccanismo di controllo volontario che permette di inibire lo stimolo minzionale.
Con il proseguimento del riempimento questa inibizione viene meno e intorno ai 400-500 ml di urina in vescica lo stimolo è molto forte e possono partire le contrazioni involontarie del muscolo vescicale (detrusore) che può portare a fughe di urina involontarie.
Quando la quantità arriva e supera le 700-800 ml il riflesso della minzione diventa doloroso, incoercibile senza più alcun controllo volontario.
Nell’adulto l’inizio della minzione avviene mediante il rilasciamento volontario dei muscoli del pavimento pelvico e della “guarnizione” naturale che serra il collo vescicale (rabdomiosfintere).
Attraverso meccanismi neurologici di controllo delle vie simpatiche e parasimpatiche avviene durante la minzione lo svuotamento della vescica grazie al decremento del tono di chiusura uretrale.
Dopo lo svuotamento della vescica per processo opposto si assiste ad una chiusura del rabdomiosfintere e del collo vescicale e così la vescica ricomincia a funzionare da serbatoio ed accumulo dell’urina.
Nella donna lo svuotamento avviene con minori pressioni uretrali per le minori resistenze del canale uretrale.
Nell’uomo, invece, e soprattutto con la crescita della ghiandola prostatica (iperplasia prostatica benigna) le pressioni di contrazione della vescicale possono essere elevate o molto elevate e talvolta insufficienti per raggiungere il completo svuotamento vescicale.
Può in tali situazioni rendersi necessario usare la muscolatura addominale per “comprimere” la vescica e permette di svuotarla (utilizzo del cosiddetto torchio addominale).
Nel bambino alla nascita si ha incontinenza urinaria legato al mancato controllo volontario e si ha un progressivo aumento della capacità funzionale della vescica e intorno ai 2-4 anni si assiste a un completo controllo del riflesso minzionale.
Quanta urina viene prodotta mediamente in un giorno?
Con il termine diuresi si vuole definire l'escrezione e l'emissione di urina a livello dei reni.
Nell'arco delle 24 ore, un individuo adulto produce un volume urinario pari a circa 1.000 - 2.000 ml; la diuresi può comunque variare sensibilmente in base a vari fattori, come il tipo di dieta e le condizioni ambientali.
Esistono delle condizioni in cui la quantità può essere minore e in questo caso parliamo di oliguria cioè quando la diuresi scende sotto i 400-500 ml nelle 24 ore, mentre si ha poliuria quando la produzione d'urina superiore ai 2000 - 2500 ml (2 - 2,5 litri) al giorno.
L’anuria, invece, si ha quando la diuresi scende sotto i 100 ml nelle 24 ore; stiamo quindi parlando di una condizione patologica caratterizzata dalla grave compromissione delle funzionalità renali.
Ovviamente la quantità di urina prodotta può variare in base:
- alla quantità di liquidi introdotti;
- alla sudorazione;
- a fattori psicologici;
- a fattori patologici.
Normalmente la frequenza delle minzioni (volte che si va a urinare) durante il giorno può essere 3-6 volte (intervallo di tempo di 3-6 ore), mentre di notte non si dovrebbe avere la necessità di urinare soprattutto se si dorme bene o si considera normale alzarsi solo una volta per svuotare la vescica.
In genere si consiglia di introdurre nel nostro organismo almeno un litro e mezzo-due al giorno.
Questa è la quantità che viene ritenuta necessaria per le principali funzioni dell’organismo e per una corretta filtrazione renale.
Talvolta succede di eccedere con i liquidi assunti (si beve di più), perché fa molto caldo, perché si ingeriscono cibi particolarmente salati, perché si pratica attività sportiva e si suda molto.
E anche perché non teniamo conto che i liquidi, oltre che con l’acqua, vengono assunti anche attraverso altre bevande o particolari alimenti, come la frutta e la verdura.
L’eccesso di assunzione di liquidi non è di per sé una condizione dannosa per la salute.
Una condizione patologica di poliuria si ha nel diabete dove l’eccessiva quantità di zuccheri eliminati con l’urina provoca da un lato un aumento di produzione di urina stessa dai reni e dall’altra un aumento di liquidi introdotti (polidipsia).
Esiste anche una condizione psicologica di far pipì troppo spesso definita pollachiuria psicogena.
Trattasi di una forma non determinata da una patologia organica vera e propria, bensi da uno stato di disagio psichico che si manifesta in questo particolare modo.
La sensazione di dover fare pipì, l'urgenza della minzione, è frutto dello stato di allerta prodotto dallo stato psichico alterato.
In gravidanza la pressione dell’utero e del feto esercitata sulla vescica può determinare una riduzione della capacità vescicale e un aumento considerevole delle minzioni nelle donne gravide.
Cause di aumento della frequenza delle minzioni
Le cause più riscontrate di aumento della frequenza delle minzioni (pollachiuria) sono:
- cistite;
- infiammazione/infezione delle vie urinarie (vescica e uretra);
- iperplasia prostatica benigna (specie nel maschio adulto o anziano);
- infiammazione/infezione vaginale;
- pollachiuria iatrogena (da uso di farmaci diuretici o altri che interferiscono con la diuresi);
- assunzione di alcool e caffeina;
- ansia;
- stress psicofisico;
- reazioni emozionali intense;
- traumi psichici;
- cancro della vescica;
- tumore della regione pelvica;
- stipsi cronica;
- sovrappeso e obesità;
- diabete mellito in scarso controllo metabolico;
- calcoli renali;
- ipertiroidismo, tiroidite e tireotossicosi;
- sindrome della vescica iperattiva;
- farmaci psichiatrici
- radioterapia del basso addome (pelvi);
- ictus cerebrale;
- malattie cerebrali;
- malattie del sistema nervoso centrale e periferico.
Se un soggetto che dice di urinare troppo, cosa fa il medico?
Dobbiamo ovviamente partire da una raccolta anamnesitica precisa e puntuale.
Se non si tratta di un episodio acuto associato a sintomi irritativi, che già suggerisce una probabile infezione, è utile chiedere al soggetto di costruire un diario minzionale che fornisce informazioni sulle sue abitudini e sul numero effettivo delle minzioni.
È molto frequente infatti che i pazienti le sovrastimino rispetto al dato reale.
Il diario può contenere anche informazioni sull’introito di liquidi assunti, perché spesso la necessità di urinare molto è sostenuta da una vera e propria poliuria.
Nel diario minzionale devono essere riportati l’orario, la quantità e il tipo di liquidi introdotti e la quantità e l’orario dell’urina svuotata.
Inoltre è possibile segnalare se la minzione è avvenuta con stimolo impellente (urgenza).
Solitamente per un corretta valutazione il diario minzionale andrebbe compilato per 3 giorni consecutivi.
Se ci troviamo di fronte a una vera pollachiuria, la presenza eventuale di sintomi associati è utile a formulare delle ipotesi diagnostiche riguardanti la natura della causa della pollachiuria.
Sostanzialmente le cause si suddividono in:
- infettive, che si manifestano in associazione con sintomi irritativi;
- ostruttive, dove l’associazione è con sintomi di tipo ostruttivo.
L’esame obiettivo del soggetto è parte integrante e importante nella valutazione clinica.
Nell’uomo è importante:
- eseguire un’ispezione esterna per rilevare lesioni o secrezioni;
- palpare testicoli ed epididimo alla ricerca di dolorabilità o tumefazione segni di infiammazioni (orchiti o epididimiti);
- eseguire l’esplorazione rettale per valutare la consistenza e le dimensioni della prostata per un’eventuale diagnosi di patologia prostatica.
Nella donna occorre invece compiere un attento esame pelvico compreso l’esplorazione vaginale alla ricerca di un cistocele (cioè l’abbassamento della vescica).
Il trattamento è in funzione della condizione di partenza che ha determinato la poliuria o la pollachiuria.
Se il problema è legato all’alimentazione basta semplicemente correggere la propria dieta, evitando di fatto i cibi irritanti e quelli ad azione diuretica.
L’assunzione di liquidi dovrà essere regolata e diventare più regolare ed omogenea durante l’arco della giornata per evitare la disidratazione dell’organismo, evitando però di bere nelle ore prima di andare a letto.
E possibile anche fare degli esercizi per educare la vescica ad una maggiore resistenza (esercizi di Kegel).
In caso si sospettino patologie più serie allora è necessario partite con le indagini mediche mirate del caso, ad esempio:
- esame della glicemia o emoglobina glicata se si sospetta un diabete;
- creatinemia per la funzione renale;
- esami delle urine;
- esami diagnostici ecografici o radiologici;
- fino ad arrivare a indagini strumentali più invasive endoscopiche (fibrocistoscopia).
Trovata la diagnosi si arriva alla terapia che può essere anche in questo caso comportamentale (cambiamento della abitudini di vita), farmacologica o chirurgica.
Dott. Gian Luca Milan