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Molti ragazzi richiedono una visita urologica lamentando un dolore inguinale, all’interno coscia, pubico e talvolta scrotale-testicolare pensando di avere una patologia dei testicoli (ad esempio il varicocele o nei più ansiosi addirittura un tumore del testicolo). In realtà molto spesso dall’anamnesi e dalla visita clinica si esclude una malatttia dell’apparato genito-urinario e molto spesso ci si trova di fronte a una patologia osteo-muscolare come ad esempio la pubalgia. Classicamente la pubalgia causa un dolore al pube che interessa tutto l’inguine e può essere causato, generalmente, da tendinite, problemi muscolari e sofferenza dell’osso. Sono soprattutto i calciatori a soffrire di questa malattia, ma pure gli atleti che sollecitano gli arti inferiori in maniera intensa e ripetitiva. La causa più frequente, in questi sportivi, è la ‘sindrome retto-adduttoria’: un’infiammazione dei muscoli e dei tendini che si inseriscono all’osso del pube, più frequentemente i muscoli adduttori che si trovano sul lato interno della coscia e il retto dell’addome. I sintomi solitamente interessato un solo lato, ma può anche capitare che l’infiammazione interessi tutta la regione pubica.
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- Categoria: Stili di vita, dieta, sport e sessualità
L’incontinenza urinaria viene definita da stress quando le perdite si verificano in tutte le situazioni in cui la pressione all’interno della vescica supera la capacità dello sfintere e delle strutture di supporto a trattenere le urine. Tale fenomeno può essere paragonato ad un difetto o ad una completa rottura di una guarnizione di un tubo idraulico. Nel maschio l’incontinenza urinaria da stress si verifica quasi esclusivamente come conseguenza di interventi chirurgici sull’uretra e sulla prostata. La causa di gran lunga più frequente è la prostatectomia radicale. Tale intervento si pratica per la cura del tumore della prostata. Questa complicanza dopo l’intervento, seppur limitata a una bassa percentuale dei pazienti operati, altera significativamente la qualità della vita del paziente e lo costringe molto spesso ad utilizzare presidi quali assorbenti, pannolini o pannoloni molto fastidiosi, ingombranti ed irritanti, soprattutto nel periodo estivo.
La prima cosa da fare ad un paziente che presenta dopo 2-3 mesi dall’intervento un’incontinenza di questo tipo è la riabilitazione del pavimento pelvico, che si prefigge di consolidare le strutture muscolari deputate alla continenza. Purtroppo non sempre è sufficiente.
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Sia gli uomini che le donne possono essere soggetti al calo del desiderio sessuale. Ecco le 10 principali cause del calo dell’appettito sessuale:
- Insonnia: gli uomini che dormono meno di cinque ore per notte hanno un calo dei livelli di testosterone, cosa che a sua volta può portare a un calo del desiderio sessuale.
- Utilizzo di alcuni farmaci: la pillola, per le donne: i contraccettivi orali in alcuni casi abbassano il desiderio sessuale. Secondo uno studio dell’Università di Boston oltre a un calo della libido possono verificarsi anorgasmia e episodi dolorosi durante i rapporti. La Propecia (finasteride), per gli uomini: si tratta di un farmaco che arresta la caduta dei capelli, ma che può far calare il desiderio e causare disfunzione erettile (fino ad arrivare ad una vera e propria sindrome da utilizzo di Propecia). Per entrambi: ansiolitici, antidepressivi, antistaminici.
- Alimentazione scorretta ricca grassi saturi. Questo tipo di grasso ostruisce le arterie e riduce il flusso di sangue agli organi sessuali.
- Dieta eccessiva e sregolata: va bene tenere sotto controllo il peso. Tuttavia, una restrizione calorica estrema ha un risvolto negativo sulla vita sessuale, perché manca l’energia.
- Menopausa: il climaterio è un momento molto particolare. Tra gli “effetti collaterali”, oltre alle caldane, si registra un calo del desiderio, riduzione del piacere, mancanza di eccitazione e anorgasmia.
- Disturbi dell’umore come la depressione che influisce negativamente su tutti gli aspetti della vita, compresa quella intima.
- Cause mediche (anemia)
- Scarso esercizio fisico (sedentarietà). Il calo del desiderio può essere legato al basso livello di endorfine, importantissime per una vita sessuale appagante. Praticate sport regolarmente.
- Utilizzo eccessivo delle tecnologie in camera da letto. Niente televisore in camera da letto. Anche Tablets e telefonino devono starne fuori.
- Cause psicologiche (molto frequenti e molto spesso associate alle precedenti con inevitabile aumento esponenziale della problematica)
immagine copyright depositphotos\Maridav
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Dopo l’introduzione del PSA quale marcatore tumorale della prostata e il suo utilizzo nello screening di massa, sempre più sono stati individuati casi clinici di sospetto carcinoma prostatico.
In ogni caso l’esame più importante rimane la biopsia prostatica. Con il paziente in sedo-analgesisa, e l’uso di sottilissimi aghi si eseguono dei prelievi di tessuto prostatico nelle zone più soggette allo sviluppo della patologia o su un nodulo definito, qualora sia presente. L’uso dell’ecografia prostatica transrettale permette una visione ottimale della ghiandola che viene quindi biopsiata attraverso la via transrettale .
Negli ultimi anni ci sono stati profondi cambiamenti nel campionamento, nell’interpretazione e nella compilazione del referto istologico, per quanto riguarda le biopsie prostatiche.
Dopo l’avvento del PSA chiaramente è cambiato anche l’approccio alla biopsia prostatica, che ha assunto un ruolo importante nella diagnosi precoce passando ad una sistemicità e aumento dei prelievi da effettuare.
Chiaramente i parametri che inducono ad effettuare la biopsia rimangono il sospetto all’esplorazione rettale, l’aumento del PSA, oggi affiancato dal PCA3 urinario e PHI, e da zone sospette all’ecografia transrettale.
Ecco quindi che sono esponenzialmente aumentate forme istologiche che obbligano l’istologo a maggiori capacità diagnostiche nella diagnosi differenziale e obbligano l’urologo a saper orientare in maniera adeguata e corretta il proprio paziente.
Le due principali lesioni che possono condizionare il nostro comportamento clinico sono:
- il PIN (Prostatic Intraepiyhelia Neoplasia)
- la proliferazione acinare atipica sospetta ma non diagnostica di carcinoma detta ASAP (Atypical Small Acinar Proliferation ).
Il PIN è una lesione neoplastica non invasiva dell’epitelio duttulo-acinare. Nei primi tempi era stato suddiviso in PIN1 PIN2 PIN3 in base al grado di atipie, successivamente è stato riclassificato in PIN di basso grado e PIN di alto grado. Successivamente dopo rivalutazioni biomolecolari del carcinoma prostatico ci si è limitati, a tutt’oggi a riconoscere il PIN di alto grado (HGPIN, High Grade PIN), indicandolo come precursore del carcinoma stesso. Chiaramente il HGPIN può mimare strettamente caratteristiche citoarchitettoniche del carcinoma prostatico e, spesso ,anche caratteristiche citologiche, come la permanenza delle cellule dello strato basale, non permettono la diagnosi differenziale.
ASAP di contro rappresenta essenzialmente una diagnosi di esclusione, e si riferisce a un sospetto istologico che non autorizza a porre la diagnosi di adenocarcinoma. Sono presenti alcuni criteri che depongono per un carcinoma, ma non tutti. Talvolta si eseguono sezioni seriate e colorazioni immunoistochimiche per poter raggiungere un 80% di diagnosi, il resto viene lasciato ad una valutazione clinica.