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Nel 25% dei casi di infertilità maschile non è possibile conoscerne la causa. Quando appunto non esiste alcun fattore eziologico noto che spieghi la qualità alterata degli spermatozoi si parla di infertilità idiopatica. Sul perché questo avvenga sono state avanzate diverse ipotesi, ma nessuna di queste è stata per il momento supportata elementi evidenti. È possibile che sia coinvolta un’associazione di fattori, principalmente esterni come lo stile di vita dannoso, l’alimentazione non sana, l’ambiente inquinato, ma anche interni, come la presenza di infezioni croniche, cause genetiche non note o di un varicocele piccolo o subclinico.
Le alterazioni che possono essere presenti all’esame del liquido seminale vanno dalla oligozoospermia idiopatica. Trattasi di soggetti con funzione sessuale ed eiaculatoria normali ma con spermatozoi nell’eiaculato con concentrazioni inferiori a 20 milioni/ml. La diagnosi di astenozoospermia idiopatica è effettuata se la concentrazione degli spermatozoi è normale ma la motilità è inferiore ai valori di riferimento e non è possibile nessun’altra diagnosi.
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- Categoria: Diagnosi
Un recente studio su uomini anziani e di mezza età conferma la correlazione tra bassi livelli di prolattina (PRL) e disturbi sessuali, psicologici e metabolici.
Studi precedenti hanno evidenziato come, in un’ampia popolazione maschile, concentrazioni ridotte di prolattina erano associate ad ansia, sintomi sessuali (disturbo dell’orgasmo e disfunzione erettile), peggioramento del profilo lipidico e glicemico, sindrome metabolica e incremento degli eventi avversi cardiovascolari maggiori.
Scopo di questo studio è consistito nel valutare la correlazione tra bassi livelli di prolattina e gli aspetti clinici, psicologici e sessuali in un’ampia popolazione maschile non ospedalizzata (età 40-79 anni) arruolata nell’European Male Ageing Study (EMAS), studio prospettico, osservazionale, condotto in 8 centri europei. I 2.948 partecipanti, randomizzati in 4 fasce d’età (40-49, 50-59, 60-69 e 70-79 anni), prima di essere sottoposti a visita medica, dovevano fornire alcune informazioni personali (stato di salute, tipo di impiego, titolo di studio, fumo di sigarette, consumo di alcool, comorbilità) attraverso la compilazione di specifici questionari inviati tramite posta.
I risultati hanno confermato l’associazione tra variazione della funzione sessuale e bassi livelli di prolattina, specialmente per quanto riguarda la riduzione del piacere che accompagna l’orgasmo rispetto all’anno precedente.
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Anche se l’uso di bevande alcoliche è ampiamente diffuso e comune e nonostante siano noti gli effetti negativi sull’organismo, l’impatto dell’alcol sulla funzione riproduttiva maschile è ancora controverso. Nel corso degli anni, molti studi scientifici hanno provato ad esaminare e valutare gli effetti del consumo di alcol sui parametri del liquido seminale e quindi sulla fertilità maschile.
Studi sperimentali condotti in laboratorio hanno dimostrato che un eccessivo consumo alcolico provoca un peggioramento dei parametri seminali, a causa di alterazioni che coinvolgono il sistema riproduttivo oltre ad un ridotto tasso di fecondazione. Questi effetti negativi sono stati in parte reversibili dopo l’interruzione del consumo di alcol, ma non in tutti i casi dunque e questo ci deve mettere in allarme.
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L’obesità oltre mette a repentaglio la salute dell’individuo influenza negativamente sulla vita sessuale e sulla fertilità. L’aumento del peso dovuto ad un aumento del grasso corporeo è largamente riconosciuto portare a molte patologie anche gravi, tra cui il diabete e malattie cardiovascolari, con un incremento del rischio di mortalità. Ma quando si parla di fertilità e della prevenzione della salute riproduttiva molto spesso si ignora l’importanza che può avere una dieta equilibrata, una regolare attività fisica e soprattutto il controllo del proprio peso corporeo per mantenere in salute il sistema riproduttivo e sessuale.
L’influenza dell’obesità e dell’aumento del tessuto adiposo sulla fertilità femminile è stata ampiamente studiata ed è ormai riconosciuto un effetto negativo diretto. Tuttavia pochi sono gli studi attualmente fatti e con risultati non sempre concordanti per quanto riguarda la fertilità maschile.
Che l’obesità comporti un’alterazione della normale produzione e funzionamento degli ormoni sessuali con un deterioramento indiretto della fertilità è dimostrato, ma che possa avere un effetto diretto sulla produzione e qualità degli spermatozoi è meno chiaro.